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Il Grafologo: immagine sociale e collocazione professionale .

 

di Nigel Bradley

Senior Lecturer in Marketing, Università di Westminster

 


Cite as: Bradley N (1999 (2004) Il Grafologo: immagine sociale e collocazione professionale . Attualità Grafologica,No 91 (Aprile-Giugno), 23(2)  51-58 ISSN 0394-3747

Available at http://www.wmin.ac.uk/marketingresearch/graphology/2158imageit.htm

This article is also available in English   Ce site est aussi en francais


 

Abstract

 

L'immagine sociale e la collocazione professionale del grafologo sono studiate esaminando dati già pubblicati. Tre gruppi professionali sono citati per mostrare che la costruzione dell'immagine è cosa complessa. Questi gruppi sono i detective, gli psicologi e i grafoanalisti. Tali esempi mostrano come la collocazione possa essere modificata da persone inaspettate (ad es. gli scrittori di narrativa e i politici). Mostrano ugualmente che la professione stessa può aiutare a migliorare la reputazione. Ci sono degli ostacoli a misurare l'immagine in grafologia, ma è stato fatto un tentativo per identificare i Paesi dove la grafologia è probabilmente meglio conosciuta. Il calcolo è basato sul presupposto che il livello di conoscenza sia  in correlazione col numero di persone che la

esercitano in un Paese. I Paesi meglio rappresentati sono la Svizzera, la Francia, Israele, l'Italia e l'Olanda. Si è giunti alla conclusione che l'immagine del grafologo è frammentata ed inconsistente. Una buona parte della popolazione non è al corrente della sua natura o addirittura della sua  esistenza. Quando è conosciuto, è associato a gruppi così  dissimili come psicologi, esaminatori di documenti  e praticanti dell'occulto. Questi fatti non implicano che il grafologo abbia una buona immagine. E questi risultati dovrebbero essere un motivo di preoccupazione  maggiore per la comunità grafologica. Senza una buona immagine, sarà difficile trovare clienti ed i potenziali  studenti ci penseranno bene prima di impegnarsi in un programma di formazione. In questa situazione è necessario un maggiore sforzo di costruzione dell'immagine.

 


Introduzione

 

L'immagine dei gruppi occupazionali è stata argomento di numerosi studi di ricerca. Ciò ha riguardato diversi gruppi come le donne manager (Liff ed altri 1996), i bibliotecari (Freeman 1997), i ragionieri (Siegel ed altri 1997; Yavas ed altri 1996) ed anche gli investigatori privati (Gill e Hart 1997). Diverse ricerche hanno pure esaminato l'immagine della professione del grafologo. Gli studi hanno adottato differenti metodologie per arrivare ad una descrizione della particolare professione. Ci sono stati tentativi di esaminare l'immagine occupazionale nei media popolari (libri, televisione, ecc.). E' stato utilizzato anche un piccolo numero di interviste qualitative, come abbiamo un alto numero di interviste quantitative usando questionari strutturati.

 

Questo paper è un tentativo di dipingere l'immagine sociale e la collocazione professionale del grafologo. Ciò è stato fatto investigando su recenti dati utilizzabili. Tali dati sono stati ricavati da studi, osservazioni pubblicate, discussioni con protagonisti del settore ed alcune congetture.

 

Background

 

L'immagine e la reputazione sono importanti. E' stato dimostrato che un'immagine ben riconoscibile e una buona reputazione sono legate al successo. Ciò può avvenire all'esterno, collegato al mercato; o può essere interno, collegato all'atto di fornire servizi al mercato. Per esempio, un'azienda può avere successo perchè ha una buona immagine e di conseguenza i clienti decidono di comprare i suoi prodotti. Parecchi autori hanno esplorato gli effetti esterni dell'immagine (vedi Gray e Balmer 1998).    

 

 

Un esempio di successo collegato con gli aspetti interni del fornire un servizio è fornito semplicemente da impiegati che siano motivati. Questa motivazione ed impegno possono  in parte essere collegati con la reputazione della loro azienda: siamo orgogliosi di lavorare per un'organizzazione che abbia buon nome. L'aspetto motivazionale dell'"Identificazione con l'Organizzazione" è stato anche ampiamente esplorato dai ricercatori (per esempio vedi Siegel e Sisaye 1997). 

 

Sebbene l'immagine e la reputazione siano importanti, non è facile definire precisamente che cosa esse siano. Grady ed altri (1996) hanno discusso a lungo sulla definizione ed hanno detto che essa è "mal definita" ed "è talvolta oscura, confusa, indeterminata, vaga,

frammentaria, porosa, cinestetica, visiva, letteraria, verbale o non verbale".

 

Tuttavia, i ricercatori di marketing hanno perfezionato le loro tecniche in ordine alla misurazione dell'immagine. Un istituto di ricerca (Harris 2000) ha persino creato il "Quoziente di Reputazione", o R.Q., per misurare gli atteggiamenti verso le imprese. Il Dictionary of Market Research dà questa definizione di Immagine: " La percezione o l'impressione da parte della gente verso un prodotto, servizio, azienda, persona ecc., comunque esse si siano formate e in qualsiasi grado esse possano riflettere la realtà. La ricerca d'immagine ci consente di scoprire che cosa sia percepito come un punto di forza od una debolezza, relativamente alle immagini dei competitori o di un ideale, elementi che possono essere sfruttati o corretti come è più opportuno". (Talmage 1988)

 

La concezione di "immagine" è importante per il grafologo. Se l'immagine della grafologia è buona, ne segue che:

 

1.       I clienti si serviranno dei grafologi o utilizzeranno la grafologia.

2.       I grafologi dovranno probabilmente lavorare meglio.

3.       Nuovi studenti saranno attratti.

 

Al contrario, se l'immagine della grafologia è povera, i grafologi avranno maggiore difficoltà a trovare clienti o nuovi studenti e potranno trovare scarsa soddisfazione nel loro dedicarsi alla grafologia.

 

Le cause determinanti dell'immagine

 

Ci sono molte modalità attraverso le quali un'immagine è creata. E'interessante osservare tre casi: detective, psicologi in Germania e grafoanalisti negli USA. Se noi guardiamo il campo investigativo, si attribuisce ampio fascino al lavoro del detective. Ciò non è correlato al numero dei detective: in Gran Bretagna nel 2000 per esempio ci sono solo 750 membri delle associazioni professionali (McDermid 2000/4). L'evidenza suggerisce che questa alta considerazione, curiosità e forse ammirazione siano radicate nell'immaginario popolare grazie a libri e televisione.   Sherlock Holmes, Miss Marple, l'ispettore Poirot, Morse e l'ispettore Frost  sono alcuni nomi ben conosciuti in Gran Bretagna. (Questi aspetti sono stati investigati attentamente da Gill e Hart nel 1997).

 

Gli psicologi in Germania sono un altro interessante gruppo occupazionale in cui  esplorare come si sia formata l'immagine. Geuter (1992) spiega che la psicologia tedesca crebbe rapidamente come professione fra il 1935 e il 1941. Le competenze della psicologia erano utilizzate in un ampio programma per selezionare il personale militare. L'autore scrive: "Sebbene la domanda della Wehrmacht di servizi psicologici diminuisse con le sorti del regime nazista, la base istituzionale e professionale che la psicologia si era saldamente ritagliata perdurò e la psicologia accademica continuò a preparare al diploma in psicologia per tutta la durata della guerra e  nel dopoguerra" (ricavato dall'introduzione di copertina).

 

Questa "professionalizzazione" della psicologia non era dovuta ad un largo numero di addetti; Geuter stima che nel 1940 in Germania lavorassero circa 700 psicologi.

 

Nel 1929 Milton Bunker fondò l'IGAS, la Società Internazionale di Grafoanalisi. Essa ha sempre avuto come base Chicago, Usa. Dal punto di vista del marketing Bunker le merita grande attenzione -  egli era un esperto  in tecnica del vendere e public relations. Egli volutamente tenta di creare un'immagine per il suo  metodo di analisi della scrittura, che egli chiamò grafoanalisi. In verità, egli fece ciò per differenziarlo dalla grafologia. Questo è spiegato dal presidente Ferrara in una lettera del 1967 a potenziali studenti:

 

"Nel 1910, la sua attenzione fu richiamata dalla grafologia, un metodo popolare di analisi della scrittura in quel periodo. Egli velocemente scoprì che la grafologia era un sistema impreciso, in effetti non un sistema davvero ma più che altro un gioco da salotto". La lettera di Ferrara attribuisce a Bunker il riconoscimento americano dell'analisi della scrittura: " La scoperta che sfociò finalmente in una collocazione scientifica e professionale della grafoanalisi fu dovuta interamente all'instancabile ricerca di M. N. Bunker, uno degli autentici geni della nostra epoca".

 

Dal 1929 l'IGAS si dimostrò un'organizzazione forte. Gli incentivi interni aiutavano a raggiungere e mantenere il livello di consapevolezza. Il bollettino mensile provvedeva ad un opportuno feedback sull'attività dei membri con nomi, fotografie, fatti significativi. Ciascuna branca regionale era sempre stata incoraggiata a reclutare nuovi membri, a partecipare alla ricerca, a persuadere i membri ad insegnare ed arruolare nuovi iscritti; incentivi furono utilizzati per ricompensare ogni presenza alla radio o alla televisione ed ugualmente per quanto riguarda le letture pubbliche rivolte ad un grande numero di persone. Se la parola "grafoanalisi" o "grafoanalista" compariva in qualche giornale o rivista, di nuovo c'era un premio, seppure in forma di encomio.

 

Midge James (1967) tentò di descrivere l'IGAS secondo sei criteri legati alla professionalità. Erano: 1) Educazione; 2) Autoeducazione; 3) Standard tecnici; 4) Ricerca e sviluppo; 5) Etica; 6) Disciplina. Ella conclude dicendo: "Attraverso questi sei standard, allora, la grafoanalisi può essere veramente giudicata una professione; e ci sono molti segnali che questa scienza è in via di un'accettazione professionale universale".

 

Se la grafoanalisi goda di una collocazione scientifica e professionale oggi è argomento di dibattito. Ciò che non può essere discusso è il fatto che l'oraganizzazione dell'IGAS è stata responsabile della formazione di migliaia di persone dal 1929. Il numero di gennaio 2000 del Giornale di Grafoanalisi parla in termini di "56.000 diplomati e studenti".

 

Da questi tre esempi si può vedere che un'immagine è costruita come il risultato di molti fattori. Semplificando molto,  possiamo dire che i detective devono molto agli scrittori di narrativa, gli psicologi devono molto ai politici e l'IGAS mostra che i grafologi sono perfettamente capaci di influire nella costruzione della loro reputazione.

 

Discussione  metodologica

 

Il maggiore problema con l’immagine è quello della misurazione. Come possiamo essere sicuri che la nostra ricerca crei un’accurata descrizione dell’immagine quando il concetto d’immagine è una massa nebulosa, mal definita? Se ripetiamo la nostra indagine,  possiamo essere sicuri di ottenere la medesima misurazione?

 

Philip Kotler è un noto autore di studi sul marketing ed è nei suoi libri che troviamo istruzioni su come misurare l’immagine. Il suo primo gradino è di misurare la conoscenza del “target audience” dell’oggetto presso gli intervistati usando una scala di famigliarità, per esempio:

 

Mai sentito parlare di

Sentito soltanto

Piccola conoscenza

Discreta conoscenza

Ottima conoscenza

 

Il secondo gradino è di amministrare una scala di gradimento agli intervistati che abbiano famigliarità con l’oggetto. Questa scala è come segue:

 

            Molto contrario

            Un po’ contrario

            Indifferente

            Abbastanza favorevole

            Molto favorevole

 

La procedura continua identificando i diversi aspetti utilizzati dalla gente nel considerare l’oggetto.

 

Per il momento consideriamo i primi due gradini – famigliarità e gradimento. Se questi fossero applicati alla grafologia, avremmo bisogno di selezionare un rilevante numero di persone cui amministrare le interviste. I servizi della grafologia riguardano molti gruppi che includono le “audience” mostrate nellaTabella 1. In diversi casi i gruppi possono pagare per le analisi grafologiche, in altri casi possono essere il soggetto di tali analisi.

 

Tabella 1         Target audience per i grafologi

 

Audience                                Relazione con la grafologia

 

Pubblico generale                     Potenziali utilizzatori

Datori di lavoro                        Potenziali utilizzatori in management del personale

Impiegati                                  Potenziali soggetti di analisi

Psicologi                                  Potenziali utilizzatori ed oppositori

Giornalisti                                 Produzione articoli/programmi TV o  radio

Polizia                                      Potenziali utilizzatori

Professione legale                    Potenziali utilizzatori di grafologia giudiziaria

Investigatori                             Potenziali utilizzatori

Manager del personale                         Potenziali utilizzatori in management delle risorse umane

 

 

La validità degli studi d’immagine in grafologia

 

Parecchie ricerche hanno studiato l’immagine dei grafologi. Uno studio ambizioso è stata pubblicato in un supplemento alla rivista italiana specializzata in grafologia “Attualità Grafologica”. In questa pubblicazione (1994) Battolla ottenne 519 risposte ad uno studio in Italia; Boille scrisse di un suo studio in Francia concernente 114 risposte; uno studio di Da Motta in Brasile concerneva 20 risposte. Sono stati organizzati anche altri studi, come uno condotto via e-mail con 104 soggetti (Bradley 1999). Una ricerca fu organizzata nel 1993, interrogando 1523 persone per mostrare al pubblico l’immagine degli psicologi nella società spagnola. (Diaz 1995). Essa rivelò che secondo più di un terzo delle risposte la conoscenza della grafologia era necessaria al lavoro come psicologo, mentre il 19% non sapeva se essa fosse necessaria. In verità, l’associazione con la psicologia appare forte altrove, ed è stata esaminata parecchie volte da Ceccarelli (1979, 1980, 1994, 1998).

Parecchi studi d’immagine hanno messo in luce tre altri aspetti: la non conoscenza, l’associazione con l’occulto ed un’associazione con l’esame di documenti. La non conoscenza è evidente quando coloro che rispondono sono semplicemente non al corrente della grafologia. Nella sovrammenzionata scala di Kotler per la misurazione dell’immagine si tratta di coloro che rispondono di non aver mai sentito parlare della grafologia o di conoscerne solo il nome o di averne una piccola conoscenza. Quando coloro che rispondono sono capaci di parlare della grafologia, c’è qualche volta un’associazione con l’astrologia, la lettura della mano, la lettura dei fondi di tè ecc., soggetti che sono stati chiamati soggetti “dell’occulto”. Sulla scala di gradimento di Kotler, essi tendono a mettere la grafologia nella risposta “molto contrario”, “un po’ contrario” o “indifferente”. C’è anche un’associazione con l’esame di documenti per il modo in cui i documenti sono esaminati, per accertare l’identificazione dell’autore o per conseguire altri tipi di evidenza per le investigazioni civili o penali.

 

Dalla validità degli studi, supportata da un’evidenza anche aneddotica, c’è motivo di avanzare la conclusione che la grafologia ha un’immagine frammentata ed inconsistente. Alcune persone non sanno nulla su di essa, altri la collocano con la psicologia, altri con le arti dell’occulto ed altri la associano con l’esame dei documenti. Appare anche che ci sono delle differenze nella considerazione a seconda delle differenti audience. Così, per esempio, gli psicologi le si oppongono, mentre il pubblico in generale è più entusiasta.

 

 

Un confronto internazionale

 

Determinare un’immagine su scala mondiale per il grafologo sarebbe naturalmente un esercizio molto lungo e costoso. Significherebbe determinare i numeri e le collocazioni di ciascuna audience per ciascun Paese; disegnare uno strumento di ricerca, tradurlo n differenti linguaggi, campionare i gruppi appropriatamente, analizzare i risultati. Una volta che i risultati siano validi, il lavoro potrebbe consistere nell’iniziare a modificare l’immagine. L’intero processo di misurazione necessiterebbe di essere ripetuto per scoprire se siano sopraggiunti cambiamenti.

 

Sarebbe un gigantesco compito creare un tale studio d’immagine. Comunque come primo gradino  un semplice confronto di numeri è stato fatto nella Tabella 2 riportata qui sotto. L’idea era di paragonare lo “standing” dei grafologi in differenti Paesi, per identificare quelli con  la maggiore densità di grafologi. E’ stata scelta la misurazione della “popolazione attiva” piuttosto che quella della superficie geografica o della popolazione in generale.

 

Si dovrebbero notare diversi punti metodologici. Determinare il numero dei grafologi in ciascun paese non è facile: sono state usate varie fonti (vedere le note conclusive), comprese  le liste delle Pagine Gialle, i numeri degli iscritti alle associazioni, i risultati delle scuole, ecc. Sebbene sia stata usata un’ampia provenienza geografica, non sono stati messi insieme i dati di altri paesi, ad esempio USA, Canada e Brasile non sono presenti. E’ stata richiesta l’opinione degli esperti per confermare il numero stimato digrafologi. I numeri della popolazione attiva sono presi dalla Enciclopedia Britannica 2000. Malgrado qualche disaccordo con la precisione della Tabella 2, ciò fornisce un opportuno “focus” per la discussione.

 

Tabella 2. “Densità” dei grafologi in 16 Paesi

 

Paese

Numero stimato di grafologi

 

Popolzn attiva

 

 (000)

1.       Svizzera

500

3,860

 

2.       Francia

5,000

25,871

 

3.       Israele

200

2,100

 

4.       Italia

2,000

22,680

 

5.       Olanda

500

7,358

 

6.       Ungheria

200

4,095

 

7.       Spagna

700

15,625

 

8.       Belgio

180

4,237

 

9.       Austria

60

3,881

 

10.   Danimarca

50

2,812

 

11.   Germania

600

40,083

 

12.   Norvegia

30

2,186

 

13.   Regno Unito

200

28,271

 

14.   Svezia

30

4,319

 

15.   Sud Africa

60

11,624

 

16.   Giappone

20

66,660

 

 

 

Non è facile interpretare questa tabella. Da un punto di vista della costruzione dell’immagine, potevamo supporre che ci fosse un alto livello di famigliarità con il termine “grafologia” nei migliori cinque Paesi, particolarmente la Svizzera. Vicerversa, potevamo aspettarci che la grafologia fosse meno conosciuta in Giappone, Sud Africa, Svezia, Regno Unito e Norvegia.  La ricerca futura potrebbe utilmente concentrarsi su Svizzera, Francia, Israele, Italia ed Olanda. Sono queste le regioni dove è probabile che il numero di grafologi abbia  lasciato il suo segno nel luogo del lavoro.

 

Conclusione

 

Per concludere, bisogna dire che l’immagine dei grafologi è frammentata ed inconsistente. E’ associata con diversi gruppi, come psicologi, esaminatori di documenti, astrologi, ecc.  Inoltre, c’è una parte di popolazione che è all’oscuro della loro natura o esistenza. La mancanza di conoscenza può essere relazionata  al numero di coloro che esercitano in un dato Paese.

Mentre non sono conclusivi, questi fatti non implicano che la grafologia abbia una buona immagine. Questa implicazione dovrebbe ricevere maggiore attenzione presso la comunità dei grafologi. Senza una buona immagine, sarà diffcicile trovare clienti e i nuovi studenti ci penseranno attentatamente prima di dedicarsi ad un programma di apprendimento.

 

In questa situazione è necessario un maggiore sforzo di costruzione d’immagine. E’ possibile creare un’immagine per qualsiasi prodotto o servizio – questo risulta chiaro dalla moderna teoria e pratica del marketing. Il caso dell’IGAS mostra pure che il cambiamento d’immagine è possibile nel campo dell’analisi grafologica. Davvero uno studio attento dei metodi usati dall’IGAS può dare idee per il marketing della grafologia negli anni che verranno.


References and Notes

 

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Notes

 

1.       Yellow Page listings for most world countries are available on the internet http://www.teldir.com.    The analysis used entries under the titles:  graphologues; grafologi & skriftidentifikation; graphology, graphologists, handwriting analysis, graphologie et consultations, handwriting analysts and experts, handwriting experts, graphologie, Handschriftendeutung, grafologo, grafologia.

 

2.       The Graphology Digest Factbook - see Bradley (1999) - lists the numbers of graphologists who are members of organisations offering training or other graphological services (see pp.234-243).  This formed a point of reference in creating Table 2.

 

3.       Thanks to Doris Gauthier and Anna Dondero for  translation assistance.

 

4.       This paper was prepared for the International Graphology Conference, Bologna, Italy, 9 September 2000.    Copyright 2000 Nigel Bradley

 

 


Abstract (en francais)

 

L'image sociale et le statut professionnel du graphologue sont étudiés en regard des données déjà publiées. Trois groupes professionnels sont désignés pour démontrer que le développement de l'image est un phénomène complexe. Ces groupes sont les détectives privés, les psychologues et les graphoanalistes. Ces exemples illustrent bien comment le statut peut être modifié par des gens inattendus (e.g. des écrivains de fiction et des politiciens). Ils montrent également que la profession elle-même peut participer à l'amélioration de sa propre image. Il y a toutefois des obstacles pour mesurer l'image de la graphologie mais un essai a été fait pour tenter d'identifier les pays où cette profession est probablement la mieux connue. Le calcul est fondé sur l'assomption que le niveau de connaissance est relié au nombre de praticiens donnés dans un pays. Les pays les mieux représentés proportionnellement sont la Suisse, la France, Israël, l'Italie et la Hollande. On en est venu à la conclusion que l'image du graphologue est fragmentaire et inconsistante. Une bonne partie de la population n'est pas au courant de la nature du produit ou même de son existence. Quand il est connu, il est associé à des groupes aussi divers que les psychologues, les spécialistes en documents et les praticiens des "sciences occultes". Ces faits n'impliquent pas que la graphologie a une image positive. Et ces résultats devraient être un motif de préoccupation majeure pour la communauté graphologique. Sans une image positive, les clients seront difficiles à recruter et les nouveaux étudiants y penseront à deux fois avant de s'engager dans un programme de formation. Compte tenu de cette situation, un exercice important de développement d'image est nécessaire.


 

Abstract (English)

 

The social image and occupational status of the graphologist are investigated by examining published data. Three occupational groups are cited to show that image building is complex. These groups are detectives, psychologists and graphoanalysts. Such examples illustrate how status can be modified by unexpected people (e.g. writers of fiction and politicians). They also show that the occupation itself can help to shape reputation. There are obstacles to measuring image in graphology, but an attempt is made to identify countries where graphology is likely to be most well known. The calculation is based on the assumption that the level of awareness is related to the number of practitioners operating in a given country. Important countries are identified as Switzerland, France, Israel, Italy and the Netherlands. It is concluded that the image of the graphologist is fragmented and inconsistent. Part of the population is unaware of its nature or its existence. When it is known it is associated with such diverse groups as psychologists, questioned document examiners and  "occult" practitioners. These facts do not imply that graphology has a good image.  This implication should be a major concern to the graphological community.  Without a good image, clients will be hard to find and new students will also think carefully before committing themselves to a training programme. In this situation a major image-building exercise is necessary.

 


  italiano - espagnol - francais  - University of Westminster - Last modified  10 Sept 2004. Corrections to bradlen@wmin.ac.uk